KOMMANDO IL SUO PRIMO ALBUM
“PIGGYBANK”
Oggi noi di News and Sound vi parleremo di Kommando e del suo primo album dal nome “PIGGYBANK”.
Ma prima andiamo a conoscere chi è Kommando :
Kommando, pseudonimo di Francesco Carresi, è un artista di 24 anni che vanta già un curriculum da veterano.
Nato in una famiglia di musicisti inizia a studiare in accademia pianoforte, chitarra e batteria intraprendendo così il suo percorso da artista.
Nell’adolescenza scopre il mondo della musica elettronica e la figura del DJ.
Rimane abbagliato dalla possibilità di poter creare connessioni tra le persone e la musica e sceglie così di seguire quel percorso che segnerà tutta la sua carriera.
Insieme a “Stranomondo Agency” di Leandro Bisenzi si esibirà in varie date internazionali.
Da Ibiza a Dubai, da Bangkok a Cancùn toccando alcuni dei migliori Club e Festival del mondo elettronico tra cui “Illuzion” Phuket (Club n.16 nella classifica DJ MAG), “Habana Ciudad Electrónica” il primo festival di musica elettronica della capitale cubana e il tempio italiano “Cocoricò” di Riccione.
Produttore di qualità raggiunge la #34 posizione nella Top 100 Techno di Beatport con la sua traccia “Progresso” scelta e suonata in tutto l’anno 2017 da “Maya Jane Coles” all’interno del party ANTS di Ushuaïa Ibiza.
Dal 2021 collabora con l’archivio vintage di moda “TheCube Archive” fondato dai fashion designer Stefano e Corinna Chiassai ideatori dell’omonimo Studio che da 40 anni disegna collezioni per i più grandi marchi tra cui “Fendi Uomo”.
Insieme al Director dell’archivio Marius Hordijk vengono creati look e outfit per Kommando che possano supportarlo a distinguersi ulteriormente nella sua espressione artistica rafforzando quel rapporto di complicità che moda e musica posseggono da sempre.
“PIGGYBANK” è il primo album di Kommando maturato e pensato durante il periodo della quarantena, periodo di stasi e di fermo che ha portato l’artista ad una grande riflessione interiore decidendo di paragonarsi ad un oggetto fisico, un salvadanaio. Al suo interno emozioni, suoni, sapori e tutti gli elementi delle sue esperienze vissute che lo hanno portato ad essere quello che è oggi.
La rottura metaforica del maialino salvadanaio è la condivisione della sua musica col mondo e con sé stesso, è la nascita di questo album.
Cinque brani di cui tre collaborazioni che raccontano la sua storia passata, presente e futura con l’elemento caratterizzante della sua voce.
Il canto sta iniziando sempre di più a farsi strada attraverso le sue produzioni.
Kommando si descrive nei particolari “PIGGYBANK”
Il tutto nasce dal fatto che in questi ultimi anni ho vissuto grazie alla musica esperienze che mi hanno letteralmente cambiato.
La quarantena, periodo di fermo e di stasi è stata per me motivo di grande riflessione dove ho sentito la necessità di guardare dentro me stesso per vedere cosa avessi maturato in questo tempo; correggere gli errori, crescere come persona e come artista paragonandomi ad un contenitore fisico che avesse accumulato al suo interno nuovi suoni, emozioni, sensazioni e tutti quegli elementi che mi hanno fatto diventare quello che sono oggi.
Un contenitore che per essere aperto ha bisogno di un’azione irreversibile, di una rottura… e quale migliore metafora del maialino salvadanaio che una volta rotto non può più essere riparato?
Il contenuto che fuoriesce dal contenitore è la condivisione pura della mia musica con gli altri, ma allo stesso modo è un viaggio alla scoperta di me stesso, cosa avessi da dire e raccontare dopo tutto questo tempo.
1. KOMM ANDO
Questa traccia parla di me.
Racconta quello che sono e quello che sono diventato, il mio percorso e l’evoluzione.
È un tributo a ciò che mi ha portato fino a qui e a ciò che voglio diventare.
2. LIKE A THUNDER (feat. Almost Jack)
Una traccia che accompagna in un viaggio introspettivo, sonorità decise e dolci allo stesso tempo che creano un contrasto appassionante.
3. DUBLE-FASS (feat. Hernest Hyde)
La traccia che spacca l’album esattamente in due parti.
La doppia faccia, il francese e l’italiano.
Un esperimento molto forte, il rock che incontra il breakbeat per creare qualcosa di adrenalinico.
4. MISHMASHER
Una traccia liquida che narra il viaggio di un clubber e il suo percorso fra situazioni elettroniche e di tendenza che termina inesorabilmente nei fumosi locali jazz di periferia.
5. EEZELÖVE (feat. Trauba)
L’ultima traccia dell’album.
Le percussioni in continuo movimento con influenze jazz e samba, la linea di basso ruggente e graffiante.
L’amore come tema centrale, l’amore verso se stessi e verso gli altri.
LINK ALBUM “PIGGYBANK” : lnk.to/PIGGYBANK
Ciao Kommando benvenuto su news and sound.
Francesco Carresi, aka Kommando: qual è stato il tuo percorso artistico e come è nato il tuo nome d’arte?
Ciao ed innanzitutto grazie per questo invito! Per me essere intervistato da voi è una grande emozione… Kommando è un progetto che nasce per gioco circa dieci anni fa. Entrambi i miei genitori sono musicisti e ricordo ancora che nel tragitto casa-asilo e viceversa, quindi all’età di 3-4 anni, si ascoltavano in macchina artisti come Led Zeppelin, Beatles, Pink Floyd, Radiohead, Limp Bizkit e molti altri ancora.
Sonorità così complesse e meravigliose sparate negli orecchi di un bambino forse hanno fatto maturare in me un fortissimo senso di consapevolezza, un desiderio di scoprire, di ricercare. Una sorta di appetito insaziabile che diventerà la mia condanna o la mia salvezza. Crescendo ho studiato sia a scuola che in accademia pianoforte e batteria, ho imparato a suonare da autodidatta la chitarra.
Mi sono tuffato a capofitto all’interno di questo mondo che già mi sembrava sconfinato, scoprendo in esso un altro universo senza fine: la musica elettronica. Come probabilmente tutti i DJ, anche io sono partito dalle prime feste organizzate con i compagni di scuola. Questa cosa mi faceva stare bene e comprai la mia prima consolle giocattolo.
Il DJ, una figura che si è presentata al posto giusto ed al momento giusto, il perfetto pezzo del puzzle che va a collegare in modo unico le persone e la musica, che va a creare una connessione straordinaria di energia pura fatta di dare e ricevere. E poi amo ballare, avevo capito che dietro la consolle potevo divertirmi e muovermi più liberamente evitando di stare schiacciato fra la gente.
È stato un colpo di fulmine, adrenalina pura che mi ha permesso di iniziare a capire cosa volessi “fare da grande”.
Perché Kommando? Captain Commando, un videogame arcade a cui amavo giocare da piccolo nelle sale giochi, un nome che mi è rimasto sempre impresso nella mente, che scrivevo sui banchi di scuola. Una parola in particolare a cui, così per gioco, cambiai una lettera quando arrivò il momento di scegliere il nome d’arte. La C divenne K e il nome divenne Kommando, il mio portafortuna.
Guardando un po’ a ritroso sul tuo percorso, è chiaro come tu abbia già sperimentato diversi generi musicali… ma in quale ti senti più a tuo agio?
Ho veramente tanti impulsi ed idee che mi ronzano in testa. Anche discograficamente parlando sono (e lo considero un valore aggiunto) “confuso”, una sorta di artista fluid, genderless.
Attualmente una Techno Detroit in chiave happy con influenze House, Funk e Disco è quella che riesce a darmi più soddisfazione soprattutto nei DJ set. Adoro la French Touch e il Breakbeat, il Jazz e la Garage House e sono in costante ricerca e sperimentazione, insomma… sto prendendo forma.
Italia o estero?
Non credo di poter fare una scelta riguardo questo argomento perché sono due cose che vanno di pari passo dal mio punto di vista. L’Italia è il paese che mi ha dato la vita e a cui devo tutto; famiglia, amici, persone che hanno creduto in me quando più ne avevo bisogno.
Vengo da una piccola realtà toscana e come spesso accade per molti artisti, portare la propria musica a livello internazionale è un segno di riscatto, è abbattere un muro che molte volte la provincia ti mette davanti. L’estero è stato, e sarà per sempre, un’emozione a dir poco indescrivibile. Immergersi all’interno di una cultura diversa dalla propria è un’esperienza straordinaria che rivolgo a me stesso, ma che allo stesso tempo dedico alle persone che mi aspettano a casa.
Attualmente guidato dalla Stranomondo Agency che ti segue passo per passo, com’è stato il tuo primo approccio nel Mondo dello spettacolo?
Leandro Bisenzi, attualmente CEO di Stranomondo Agency, è la persona che ha guidato il Tenax di Firenze fra i primi club al mondo. Dal 1997 al 2007, anno in cui lo ha venduto, è stato socio e art director, portando nel suo club artisti del calibro di Daft Punk per la prima volta in Italia, così come The Chemical Brothers, Danny Tenaglia e moltissimi altri ( vedi la sua history completa su www.stranomondoagency.com ).
Avere i suoi occhi addosso quindi mi ha fatto sentire lusingato, ed in meno di 4 anni grazie a lui sono arrivato a suonare in paesi come Messico, Ucraina, Emirati Arabi Uniti, Cuba, Thailandia e molti altri, oltre ovviamente alle numerose date in Italia.